Theresa Rourke Cassidy riprende i sensi, ma anche aprendo gli occhi non riesce a vedere nulla. Impiega qualche secondo per capire di essere stata bendata, ed un istante in più per realizzare di essere legata ad un letto.

Le cinghie sono troppo resistenti per le sue sole forze. Prende fiato per dire a gran voce:

-Chiunque tu sia, hai fatto un grosso errore!

La sua voce è però poco più di un sussurro. Prova ad emettere un suono che solo le sue corde vocali mutanti possono raggiungere, abbastanza potente da sollevarla in aria; ma ancora una volta non importa con quanta forza urli, tutto resta quieto.

-Il tuo potere è inutile finché ci sono qui io – sussurra un uomo, che non può essere a più di un metro da lei. Theresa si agita per liberarsi, inutilmente.

-Chi sei, e cosa diavolo vuoi?

-Stai ferma.

L’ago di una siringa penetra nel braccio destro di Theresa; non è un’operazione semplice perché lei si sta dimenando a più non posso. Quando è tutto finito, l’uomo le toglie delicatamente la benda, sorridendo gentilmente. Ne riceve in cambio uno sputo negli occhi.

Lui si pulisce, e senza perdere la calma spiega:

-Sto emettendo una specie di campo anti-sonico; in questa stanza non ci possono essere suoni superiori ai 30 decibel. Scordati di potermi fare del male con i tuoi poteri; fallo un’altra volta e cancellerò completamente il suono attorno a te.

-Non so cosa tu abbia in testa, ma...

-Calma, non sono un criminale. Ti ucciderò solo se ne avrò bisogno per sopravvivere – risponde l’uomo, brandendo la siringa piena del sangue di Theresa ed iniettandone l’intero contenuto nel proprio braccio. Poi si siede a terra, di fronte al letto di Theresa, con un’espressione trasognata.

-Come fai a sapere se hai un gruppo sanguigno compatibile? – chiede la donna.

-Sshh. Ti sto assaggiando. Non rovinare tutto, non vorrei mi costringessi a mangiarti fuori orario.

 

 

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# 2

Marvel IT Presenta

“E’ più forte...”

Fabio Furlanetto

 

testi

 

rossointoccabile 

 

supervisione

 

Carlo Monni  

 

supervisore capo

 

Mr. T 

 

Presidente

 

Con:

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Noriko Ashida (Surge)

Guido Carosella (Forzuto)

Cessily Kincaid (Mercury)

Theresa Rourke Cassidy (Siryn)

Abigail Boylen (Cloud-9)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Sooraya Qadir (Dust)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Julian Keller (Satiro)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Santo Vaccarro (Rockslide)

Kevin Ford (Wither)

Amadeus Cho

 

Xavier Institute for Higher Learning

Surge cammina nervosamente per i corridoi della scuola, avvicinandosi ad una delle sale di ricreazione. Di fronte alla televisione, a cui è stata collegata una console di ultima generazione, una ragazza dai capelli rossi e la pelle metallica sta giocando contro un gamepad sospeso a mezz’aria, controllato telecineticamente da Satiro.

Rockslide è dietro di loro facendo il tifo per chissà chi, mentre Dust se ne sta in disparte a leggere un libro.

Sullo schermo, Mister Fantastic sta sconfiggendo la Torcia Umana, e Satiro non sembra particolarmente contento di essere vicino a perdere la partita.

-Te l’avevo detto che dovevi scegliere la Cosa – gli ricorda per l’ennesima volta Rockslide.

-Tu vuoi sempre scegliere la Cosa. Comunque è un gioco del cavolo, la Torcia avrebbe già dovuto vincere da un pezzo. Dai, come fa Mister Fantastic a colpirlo senza bruciarsi?

-Se avessi letto il manuale invece di premere i pulsanti a caso forse avresti qualche possibilità – sorride Mercury.

-Hey Dust, secondo te chi è il più forte dei quattro? – chiede Satiro, nel tentativo di cambiare argomento mentre perde il primo round.

-Non mettetemi in mezzo – alza le spalle Sooraya, tornando a leggere.

-Te lo ripeto, la Cosa è il più forte di tutti!

-Che state facendo!? – interviene Surge.

-Sto prendendo Julian a calci nel sedere.

-Vi siete dimenticati che Wither e Cloud-9 sono ancora dispersi? Dovremmo fare qualcosa, invece di stare qui a giocare!

-Se Cerebro non li ha trovati non possiamo fare molto – le risponde Sooraya, senza togliere gli occhi dal libro – Possiamo offrirci volontari per le ricerche quando Madrox e Carosella torneranno dalla missione. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un colpo di testa.

-Sì, forse hai ragione – risponde Surge, avvicinandosi alla finestra. Nel cortile, Pixie e Corazza stanno indicando qualcosa nel cielo; Surge alza lo sguardo, notando una piccola nuvola a forma di freccia. Sorride.

-Qualche volontario per una missione di salvataggio?

 

New York City

All’interno di un ascensore, molto al di sotto di un magazzino anonimo.

Amadeus Cho si massaggia i polsi, ora che Madrox gli ha tolto le manette. Se non fosse per la barba e lo sguardo da duro, sarebbe perfettamente identico al suo insegnante.

-Allora, qual è la storia? Cosa sei, la sua versione futura malvagia di un universo parallelo?

-No, solo uno dei tanti doppi che il vecchio Jamie ha lasciato in giro per il mondo per accumulare conoscenze...solo che sono andato troppo in là per lasciarmi riassorbire. Ma se stai pensando che sia tutto un piano per conquistare il mondo, sei parecchio fuori strada.

-Grande; allora perché non ce ne torniamo alla Scuola, sono sicuro che gli X-Men sarebbero felicissimi di aiutarti.

-Non sarò la settima persona più intelligente del mondo, ma non sono nemmeno un idiota – risponde Madrox con sdegno – Secondo le mie fonti, vuoi usare le tue capacità per aiutare il mondo invece di prendere a pugni qualche mutante malvagio qua e là. Io mi propongo di fare la stessa cosa.

-Facendo cosa, alleandoti con l’Uomo Talpa? Siamo già scesi di almeno centoventisette metri.

-Quando ero in Afghanistan, mi sono infiltrato nella X Services nel tentativo di smantellare dall’interno un’organizzazione corrotta. Non solo ho scoperto che non ero il solo con quella missione, ho anche scoperto che esistono persone disposte a fare molto di più degli X-Men per risolvere i problemi dell’umanità. Alcuni di noi sono agenti SHIELD, altri sono nella CIA o nell’FBSA; siamo un’organizzazione che agisce nell’ombra, tenendo sotto controllo non solo chi vuole conquistare il mondo ma anche chi lo vuole salvare. Siamo i Guardiani.

-E chi tiene sotto controllo voi?

L’ascensore si ferma, e Madrox non risponde. Prima che le porte si aprano, Amadeus si aspetta di trovarsi davanti il classico rifugio segreto alla James Bond. Invece è un ambiente decisamente organico, con pareti e pavimento ricoperti da una orribile mucosa viola.

Ci sono strani tubi trasparenti che trasportano chissà quali sostanze chimiche, enormi calderoni ribollenti di fanghiglia verde, ed un sistema d’aria condizionata che fa quasi gelare il respiro.

Una massa di gelatina verde cade dal soffitto, proprio ai piedi di Amadeus che sta avendo qualche difficoltà a non vomitare per colpa dell’immondo odore che permea questo strano luogo.

In meno di due secondi, la gelatina cresce rapidamente fino a prendere l’aspetto di una giovane donna dai capelli neri avvolta in una tuta aderente verde.

-Bentornato alla Fabbrica di Carne, Agente Madrox. [1]

 

All’interno del magazzino, di fronte ad una enorme fila di casse di legno, Marvin Flumm alias Mentallo si scola una lattina di birra e si siede a terra, puntando una pistola verso Wither e Cloud-9. I due giovani mutanti sono stati legati alle proprie sedie con delle catene, cercando di nascondere quanto siano spaventati dalla situazione e pensando a come potersi liberare.

-Lo so cosa state pensando – rompe il ghiaccio Marvin, lanciando la lattina in un angolo buio della stanza – Se vi state chiedendo come mai non potete usare i vostri poteri, è perché sto usando le mie capacità telepatiche per bloccarli. E sì, posso anche leggervi il pensiero, quindi qualsiasi cosa tentiate non mi fregate.

-Gli X-Men non pagheranno nessun riscatto! – gli fa notare Cloud-9.

-Oh, i vostri soldi non ci servono. Piuttosto, avete mai pensato al bene che potreste fare con i vostri poteri? Beh? Niente da dire?

-Avrei un gesto perfetto come risposta, ma ho le mani legate. Prova a leggermelo nella mente – risponde Wither.

-Hai le palle, ragazzo, te lo concedo. Forse ti raccomanderò ai Guardiani...faresti un affarone, credimi. Ho fatto più soldi con loro negli ultimi mesi che da solo in decenni di spionaggio e terrorismo, ed ho pure salvato delle vite. Comincio a capire perché ci sono in giro così tanti super-eroi, dopotutto non è così male come pensavo.

-Trovo un po’ difficile crederlo – lo stuzzica Wither, sperando di scatenare un monologo e di prendere così un po’ di tempo.

-Certo, come se bastasse questo a distrarmi. Sapevate del trafficante colombiano che voleva accelerare la crescita dei suoi campi di cocaina usando la vecchia apparecchiatura dell’Uomo Pianta? O dell’epidemia di rabbia Deviante in Nicaragua? O del vecchio pazzo di Kingsport che ha quasi evocato un mostro sottomarino? Tutte cose di cui non avete nemmeno sentito parlare, e di cui i Guardiani si sono occupati mentre i cosiddetti “eroi” erano chissà dove.

-Il mio tocco uccide. Non ci sono molti modi di usare una cosa del genere a fin di bene.

-Non è detto – interviene una voce dall’ombra.

-Credevo di averti detto di restare fuori – risponde seccato Marvin – Madrox si sarà anche fatto convincere dai tuoi trucchi, ma io non mi fido.

-Bene – risponde Layla Miller, uscendo dall’ombra.

-E tu sapresti come dovrei usare i miei poteri?

-Kev...Wither! Non vedi che è solo una ragazzina, probabilmente è stata rapita anche lei – cerca di dissuaderlo Cloud-9.

-Non fare tanto l’adulta, avrai al massimo due o tre anni più di me. Comunque no, di preciso non so dirti cosa dovresti fare con quel tocco mortale. Però so molte cose...per esempio che Mentallo non ha venduto all’HYDRA la lista di membri dei Guardiani solo perché non gli hanno offerto abbastanza.

-Okay, adesso basta – si arrabbia Marvin, alzandosi in piedi ed afferrando Layla per un braccio – Come fai a sapere tutte queste cose!?

-E’ il mio potere mutante. So che l’universo continua a barare, e mi muovo di conseguenza.

-Fare la sapientona con un telepate non è mai una buona idea, ragazzina – risponde Marvin, leggendo la mente di Layla.

“Pensa sedia gravità caduta pavimento tocco casse frana caduta confusione nuvola chiave crollo cavalleria battaglia...” è il pensiero, che continua sempre più rapido ed indistinto come se si stesse allontanando; Mentallo deve rompere il contatto, per paura di essere trascinato chissà dove.

-Cosa diavolo sei!?

-Non pensarci. Ed occhio alla testa.

Approfittando della distrazione di Mentallo, Wither fa oscillare la sedia di plastica fino a cadere sul pavimento. Le sue mani toccano una delle casse di legno, che marcisce rapidamente.

La decomposizione accelerata si propaga per contatto, fino a ridurre in polvere numerose casse; quando Mentallo si avvicina per fermarlo, la fila superiore di casse gli crolla addosso.

Confuso per il colpo deve abbassare la guardia, e Cloud-9 è libera di generare una nuvola sufficientemente solida da impedire che la frana colpisca lei o Wither. Senza aggiungere altro, Layla si avvicina al corpo privo di sensi di Mentallo, recuperando una chiave e mostrandola ai due mutanti.

-Visto? A volte, bastano le piccole cose.

 

New Rochelle, New York

Madrox e Forzuto escono dal Blackbird, mentre un altro Madrox resta a bordo. Il jet supersonico che è atterrato verticalmente nella piazza ha attirato non poco l’attenzione, anche se nessuno si prende la briga di avvicinarsi.

-Il segnale proviene da questa parte – nota Madrox ad alta voce, incamminandosi seguito da Forzuto che nota:

-Non capisco: secondo Cerebro prima Syrin era a Stamford, poi è riapparsa qui. Pensi che abbia inseguito i ragazzi?

-No, Cerebro non indicava altri mutanti nelle sue vicinanze. Ed ancora non capisco perché non riesca a localizzare né Wither né Cloud-9 – osserva Madrox, avvicinandosi ad un’apparentemente innocua casa a due piani.

-Che vuoi fare, suonare il campanello? “Scusi, per caso ha visto una rossa irlandese che è scomparsa in Connecticut?”

Madrox non risponde alle battute dell’amico, prendendo invece in mano il cellulare.

-Voglio controllare una cosa. Pronto, Madrox? Sono l’originale. Sì, sono sicuro di essere io. Mi lasci parlare? Dimmi cos’hai sul numero 17 di Pioneer Street, New Rochelle.

-Chi stai chiamando?

-Un mio doppio che lavora allo SHIELD. No, parlavo con Guido. Sì, Forzuto. Senti non è il momento di...sì, lo so che dovrei farmi sentire più spesso. Hai qualcosa su questo...ah. Davvero? No, non ho controllato su Cerebro. Sì, certo che mi fido. D’accordo, grazie. Guido, venerdì siamo a cena dal mio doppio – conclude Madrox, rimettendosi in tasca il cellulare.

-Allora, che hai scoperto? A parte che i tuoi doppi hanno qualche problema a socializzare.

-Che la casa appartiene ad una certa Irma Ardeen, una telepate di basso livello che lo SHIELD ha provato a reclutare un paio d’anni fa per la sua divisione psichica. Apparentemente ha preferito la vita da civile; l’hanno tenuta d’occhio per qualche mese, ma non hanno sue notizie da parecchio tempo.

-E pensi che possa essere stata lei a rapire Theresa?

-Non lo so, ma la faccenda comincia a puzzare. Purtroppo non abbiamo l’autorità di entrare a casa sua.

-Già, che sfortuna – risponde Forzuto, appoggiandosi alla porta d’ingresso con abbastanza forza da spaccare la serratura. Madrox sorride, aggiungendo:

-Fammi indovinare: “oops, ogni tanto mi dimentico quanto sono forte”?

-Qualcosa del genere. Dovremmo entrare e scusarci per il danno; dopo di lei, intrepido capo – risponde Forzuto, facendo segno a Madrox di precederlo.

 

New York City

Amadeus Cho osserva lo schermo organico che è cresciuto sulla parete, il suo cervello in piena fibrillazione per analizzare i dati che vi compaiono ad una velocità che farebbe venire il mal di testa ad una persona normale.

-Sei in grado di comprenderlo? – chiede Madrox, passando al ragazzo una mezza dozzina di barrette di cioccolato.

-E’ abbastanza semplice. Hey, come facevi a sapere che mi serve mangiare questa roba quando devo davvero usare il cervello?

-Lascia perdere e dimmi cosa vedi – risponde Madrox indicando nuovamente lo schermo.

-Se ho capito bene questi dati, e so di averli capiti benissimo, avete creato una nuova forma di vita batterica con la capacità di riprodursi a velocità impressionanti, e poi l’avete modificato perché potesse copiare il DNA umano.

-Stupefacente – interviene la donna nella tuta organica verde. Nel tempo che ha impiegato a pronunciare quella singola parola, il suo corpo si sdoppia in due copie esattamente identiche, che poi continuano a parlare all’unisono – Ma anche se impressionanti, non credo che le capacità del ragazzo ci saranno più utili di quelle di Zola.

-Stupefacente? Sei una colonia batterica senziente che ha appena raddoppiato la propria massa quasi istantaneamen...aspetta, Zola? Arnim Zola, lo scienziato pazzo nazista con la fissa di clonare i nazisti?

-No, Émile Zola, scrittore francese dell’ottocento – sbuffa Madrox – Hai presente l’HYDRA, immagino? Organizzazione terroristica neo-nazista?

-Amico, studio per diventare un super-eroe: certo che so cos’è l’HYDRA.

A questo punto, le due donna si sdoppiano ulteriormente. Tutte e quattro continuano il discorso parlando contemporaneamente:

-Anni fa, Zola tentò di rendere realtà il motto dell’HYDRA, “tagliane un braccio e due ne prenderanno il posto”, e creò la Fabbrica di Carne. Diventammo senzienti, rifiutandoci di conquistare il mondo per dei pazzi come lui che volevano solo sfruttarci, e perfezionammo la sua ricerca per diventare indipendenti. Ma c’è stato un imprevisto...

-Non riuscite a smettere di moltiplicarvi – risponde Amadeus divorando l’ultima barretta di cioccolato – Il processo di moltiplicazione è inarrestabile, ed il vostro numero raddoppia ogni cinquanta secondi circa; immagino che in passato abbiate trovato un modo per uccidere le copie in sovrannumero e ricominciare da capo, ma ora vi siete evoluti troppo perché continui a funzionare.

-Te l’avevo detto che era un ragazzo intelligente – sorride Madrox.

-Speriamo che sia abbastanza intelligente da aiutarci – scuotono la testa le quattro donne, prima di diventare otto.

-Se tu stabilizzassi il processo, Amadeus, i Guardiani potrebbero far crescere un esercito di milioni di soldati in pochi minuti. Immagina come potremmo cambiare il mondo!

-Ed immagino che, se io non ci riuscissi, tra mezz’ora avremo più di otto miliardi e mezzo di persone in più di cui occuparci...e che probabilmente vorranno farmi la pelle.

-Ripeto, sei un ragazzo intelligente.

 

New Rochelle, New York

All’interno, la casa è molto meno spaziosa di quanto sarebbe ideale per qualcuno della stazza di Guido Carosella. Si dirige verso la cucina, mentre quattro copie di Madrox iniziano a perquisire il resto dell’abitazione.

-Non so neanche cosa dovremmo cercare – ammette.

-Ci penso io: uno dei miei doppi ha fatto l’investigatore privato in Inghilterra – rivela Madrox.

-Secondo me in questa casa ci vive più di una persona. E nessuno di loro è un vegetariano – analizza Forzuto.

Uno dei Madrox si affaccia alla porta della cucina, pronto a far notare all’amico che questo non è il momento migliore per mettersi a scherzare, ma deve stare zitto.

Nella cucina ci sono tre frigoriferi, oltre ad un paio di dozzine di mannaie.

-Ho trovato qualcosa – rivela uno dei Madrox, entrando in cucina – A giudicare dalle fotografie, questa è la casa di Irma Ardeen. In camera da letto ho trovato diversi vestiti da uomo, stracciati e macchiati di sangue.

-Se vuoi posso dirti di chi sono – aggiunge un Madrox che ha in mano un cestino della spazzatura – Ho trovato due carte d’identità stracciate. Non so chi fosse Jesse Chambers, ma il nome Thomas Jones vi dice niente?

-Il numero 20 dei Jets? – chiede Forzuto.

-Alchemy, certo – ricorda Madrox - Ho provato a contattarlo quando si è trasferito a New York, ma non ha mai risposto alle mie telefonate.

-La situazione mi piace sempre meno. Speriamo che questa tizia abbia in casa della birra – commenta Forzuto, aprendo uno dei frigoriferi.

L’energumeno si lascia scappare un urlo di terrore, richiudendo la porta del frigorifero con abbastanza forza da fargli quasi sfondare il muro, ed indietreggia in chiaro stato di shock. I due Madrox si avvicinano a lui, cercando di aiutarlo a non cadere.

-P-p-p-persone! Ci sono dei pezzi di persone lì dentro!!!

Una persona appare all’improvviso, tra un battito di palpebre e l’altro, proprio di fronte al frigorifero. I suoi lineamenti sono nascosti dal cappuccio bianco della tuta.

-State lontani dal mio cibo.

Forzuto si fa largo con la grazia suggerita dal suo nome in codice, scagliando i due Madrox contro le pareti, ed avvicina una mano allo sconosciuto nel tentativo di afferrarlo per il collo. Non ci riesce: qualcosa sta bloccando la mano di Forzuto.

-Adesso non ho fame. Se avete un po’ di buon senso, andatevene.

-Hai mangiato tu queste persone? – chiede uno dei Madrox, mentre gli altri doppi lo accerchiano.

-Ho dovuto farlo. Sono il Predatore.

-Dov’è Syrin? Che cosa le hai fatto?

-Non parlo con il cibo – taglia corto l’uomo, scagliando Forzuto attraverso il soffitto.

Madrox si prepara a colpire il Predatore, ma quando incrocia il suo sguardo si blocca: qualcosa di primordiale gli sta suggerendo di correre via il più velocemente possibile.

 

New York City

La bolla telecinetica di Satiro atterra di fronte ad un magazzino anonimo, e Rockslide fa scrocchiare le dita.

-Questo è troppo figo...la nostra prima uscita come super-eroi!

-Ma se non sappiamo nemmeno da dove cominciare le ricerche – nota Mercury.

-Okay, questo è il piano – interviene Surge, posizionandosi di fronte al resto del gruppo – Satiro, alzati in volo e controlla l’area circostante. Dust e Mercury, voi perlustrate la zona est mentre io e Rockslide...

-Aspetta, stai facendo il capo del gruppo? E chi è che ti ha eletta, esattamente? – la interrompe Satiro.

-Prima lezione di strategia del professor Summers: mettere subito in chiaro chi è il leader della missione. Ci vuole qualcuno che dà gli ordini – risponde francamente la ragazza dai capelli blu.

-Okay. Allora visto che sono io quello più potente del gruppo e posso permettermi di dare ordini a voialtri senza correre pericoli, devo essere io il capo – risponde Satiro.

-Guarda che posso prenderti a calci nel sedere quando voglio! – replica Rockslide, avvicinandosi minacciosamente a Satiro. Mercury prova a trattenerlo per un braccio, ma il colosso di roccia non sembra nemmeno accorgersene.

-Ma se non riesci a battermi neanche a quello stupido gioco – sorride Satiro.

-Scommetto che Ciclope non doveva preoccuparsi di cose del genere – scuote la testa Surge, dividendo i due compagni di squadra lanciando una scarica elettrica che colpisce il suolo.

-Se ve ne siete dimenticati, abbiamo cose più importanti da fare che decidere chi è il più forte! Wither e Cloud-9 potrebbero essere in pericolo di vita, mentre voi due ci fate perdere tempo!

-Credo se la stiano cavando bene – interviene Dust, che non ha parlato da quando il gruppo è uscito dalla Scuola.

-Ora non cominciare anche tu, Sooraya...

-Hey, ragazzi! Che ci fate qui? – urla in lontananza la voce di Cloud-9.

 

Tre nuvole bianche stanno infatti fluttuando verso i giovani X-Men: su una di esse ci sono Wither e Cloud-9, su un’altra un Mentallo legato ed imbavagliato, e sull’ultima una ragazzina dai capelli biondi.

-Grazie del passaggio, Abby – dice Layla Miller saltando giù dalla nuvola – Ma sarà meglio che torni a casa da sola. Voi dovete salvare il mondo eccetera.

-Come fai a sapere come mi chiamo? – si domanda Cloud-9.

-So molte cose. Oh, Rockslide...mi dispiace per te, ma Satiro ti sconfiggerà senza che tu te ne accorga nemmeno. Wither potrebbe uccidervi quasi tutti se lo volesse...ma se proprio dovete saperlo, Dust è più potente di tutti voi messi assieme.

-Si può sapere chi è questa? – chiede Surge.

-Solo una farfalla tra le ali del caos. Chiamatemi prima di combattere il Predatore.

Layla Miller si allontana tranquillamente, lasciandosi alle spalle dei mutanti particolarmente perplessi. Wither richiama l’attenzione dei compagni:

-Non c’è tempo per quella. Questo tizio si chiama Mentallo, è un super-criminale che lavora per una copia malvagia del professor Madrox che ha rapido Amadeus.

-Ah, questo è un discorso da super-eroi! – gioisce Rockslide.

 

New Rochelle, New York

Forzuto atterra in mezzo alla strada, assorbendo l’energia cinetica dell’impatto per aumentare la propria forza. Senza lasciarsi rallentare, corre nuovamente all’interno dell’abitazione passando dal buco nel muro.

Il Predatore non si cura del suo arrivo, troppo concentrato a sollevare Madrox telecineticamente. Nonostante la sua stazza, Forzuto può muoversi con rapidità sorprendente e salta addosso al Predatore, pronto a colpirlo con un gancio destro.

Il pugno passa attraverso la testa del Predatore, e Forzuto si ritrova a fluttuare a mezz’aria. Cerca di sferrare altri pugni, ma è troppo lontano dall’avversario e non ha nulla su cui fare presa per avanzare.

-Hey, così non vale!

-Che cosa ti ha fatto Alchemy? Che cosa ti ha dato il diritto di ucciderlo? - si ribella Madrox; tutte le altre copie presenti nella stanza hanno perso i sensi, e lui è impotente quanto Forzuto finché il Predatore continuerà ad impedirgli l’accesso a qualsiasi fonte di energia cinetica.

-Non mi diverte fare quello che faccio; uccido solo quando ho bisogno di mangiare.

-Mangiati questo! – lo minaccia Forzuto, battendo le mani con abbastanza forza da causare uno spostamento d’aria sufficiente a scagliare un uomo a metri di distanza.

Il Predatore non si è mosso: l’aria è passata attraverso il suo corpo. Si lascia scappare un mezzo sorriso.

-Cacchio. Scommetto che ad Hulk non capita mai – si scoraggia Forzuto.

-Voi due potreste essermi utili – riflette il Predatore ad alta voce – La ragazza può solo darmi il campo anti-sonico, ma mangiando uno di voi due posso ottenere la telecinesi o l’intangibilità. Peccato non abbia modo di scoprire chi mi può dare cosa.

Il Predatore allunga una mano in direzione del lavandino, ed una delle mannaie vola nelle sue mani. Prende la mira per tagliare un braccio a Madrox, che si agita per liberarsi dal campo telecinetico. Senza successo.

-Lascialo stare! Se proprio devi mangiare qualcuno, mangia me! – si offre Forzuto.

-Credi che sia un mostro? Tu hai un corpo solo.

Syrin abbatte la porta del seminterrato giusto in tempo per sentire le grida di dolore di Madrox. Il suo primo istinto sarebbe urlare in direzione del Predatore con abbastanza forza da raschiar via la carne dalle sue ossa; ma si ricorda del campo anti-sonico, ed alza leggermente la mira.

Un suono devastante colpisce il soffitto, ed il Predatore alza lo sguardo: tutto il piano superiore sta per crollargli sulla testa.

-Questo può bastare – decide.

Syrin, Forzuto, Madrox e tutti i suoi doppi si ritrovano scaraventati telecineticamente fuori dall’abitazione. Il Predatore si teletrasporta appena prima che la casa gli crolli addosso, scomparendo senza lasciare alcuna traccia.

Per strada, uno dei Madrox generati dall’impatto con la strada corre a soccorrere il proprio doppio a cui è stato reciso l’avambraccio destro. I due Madrox si fondono in uno solo, che si inginocchia per strada tenendo stretto il braccio appena riacquistato.

-Jamie, tutto a posto? – chiede Syrin.

-Secondo te come sto, mi sono appena fatto ricrescere un braccio amputato...Cristo, mi ero dimenticato di quanto facesse male...

-Theresa, anche tu sei ferita – nota Forzuto.

Syrin si guarda il costume per capire di cosa stia parlando l’amico, notando una macchia di sangue.

-Cosa, questo? No, l’ho ferito quando mi ha catturata.

-Bene: Cerebro dovrebbe poter analizzare il suo DNA e rintracciarlo ovunque si trovi – realizza Madrox, alzandosi in piedi mentre tutti i suoi doppi si fondono in un solo corpo– Appena avremo recuperato ed identificato i cadaveri, dovremo rintracciarlo e catturarlo.

-E come? Sarà una mia impressione, ma mi sembra che oggi ci siamo solo fatti prendere a calci nel sedere – nota Forzuto.

I suoi colleghi lo guardano con disappunto.

-Sì, probabilmente sono solo io.

 

Fabbrica di Carne

Madrox si fa strada tra le 512 Replicate che affollano l’enorme struttura sotterranea; il suono delle loro voci è assordante, e l’aria comincia a farsi irrespirabile.

-Sto iniziando a perdere la pazienza – tuonano le donne – Puoi controllare il processo di duplicazione o no?

-Volendo sì – ammette Amadeus – E non capisco come abbia fatto Zola a non arrivarci, dovrebbe essere elementare. Però non ho alcuna intenzione di aiutarvi.

-Amadeus, riflettici: con un simile esercito artificiale a disposizione, non ci sarebbe più bisogno di far rischiare la vita a nessun essere umano – tenta di convincerlo Madrox.

-A me loro sembrano piuttosto umane.

-Dannazione. Speravo avessi un po’ più di cervello – risponde Madrox con disappunto, estraendo una siringa da una tasca interna della giacca ed iniettando qualcosa in una delle Replicate...restando visibilmente sorpreso quando non succede nulla.

-Ma che...

-Ci siamo evolute ben oltre i suoi mezzi per tenerci sotto controllo, agente Madrox – rispondono le donne, prima di duplicare il proprio numero e superare il migliaio.

Ora sono talmente tante da non lasciare più spazio per muoversi; decine di loro si stanno arrampicando per l’uscita di emergenza.

-Se non possiamo coesistere con gli esseri umani...ci moltiplicheremo fino a prendere il loro posto.

 

All’esterno del magazzino, una delle Replicate solleva un tombino ed esce sulla strada. Dopo di lei un’altra ancora, ed un’altra, ed un’altra, ed un’altra...

I giovani X-Men non sono molto distanti. Rockslide si strofina le mani:

-Hey, speravo in un’orda di ninja assassini, ma questo è ancora meglio!

-Allora che si fa, “capo”? – chiede Satiro, rivolgendosi a Surge.

-Credevo volessi fare tu il capo...o hai cambiato idea quando hai visto l’esercito di belle donne in tuta attillata? – risponde Mercury.

-Non ti immaginavo come il tipo da fare scenate di gelosia, rossa.

-Ragazzi, invece che pensare a flirtare potremmo concentrarci sulle centinaia di donne furiose che stanno spuntando dal sottosuolo!? – protesta Surge.

-Flirtare con lui? – si meraviglia Mercury.

-Flirtare con lei? – si meraviglia Satiro.

-Se tu dessi qualche ordine invece di limitarti a fare il capo, forse cominceremmo a credere che sei veramente il capo – commenta Dust.

-Okay – annuisce Surge.

I guanti metallici della mutante brillano per le potenti scariche elettriche che vi danzano attorno, e Surge con posa eroica indica le Replicate:

-Young X-Men! Posizione di contenimento, non dobbiamo lasciare che si diffondano in tutta la città!

Per un istante, i mutanti restano zitti. Un istante che dura ben poco, prima che cominci la battaglia.

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero: la prima battaglia degli Young X-Men. Il mistero del Predatore si infittisce. E cosa c’entra Layla Miller?

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

 

[1]  La Fabbrica di Carne si è vista su Difensori Marvel IT #51-60; potete leggerli anche dopo aver finito questo numero, tranquilli.